Tornare all'identificazione tradizionale
Esami della patente con scambi di persona: un fenomeno sempre più frequente e pericoloso, al quale il Direttore Generale della Motorizzazione, il Dott. Gaetano Servedio, risponde con un diktat perentorio “Tornate all'identificazione tradizionale attraverso il documento di identità”.
È stata emanata il 24 ottobre 2025 la circolare interna prot. 30445 che ha un po' il sapore della sconfitta, in riferimento all'efficacia dei sistemi di “Face Recognition” introdotti nel 2022 in pressoché tutti gli Umc italiani.
I dispositivi biometrici dotati di tecnologia di riconoscimento facciale sono stati acquistati allo scopo di velocizzare le procedure di identificazione dei candidati agli esami, ed in effetti in un primo momento sono risultati utili a diminuire la tempistica. Ma ecco che “fatta la legge, trovato l'inganno”, nello spazio di pochi mesi è nato un altro sistema fantasioso per superare il test di guida: oltre alla combo “auricolari + cellulare” appositamente occultata, ecco comparire il sostituto, ovvero una persona preparata che fa l'esame per conto del futuro titolare della patente.
Una sostituzione di persona contro la quale il sistema automatico di riconoscimento può fare ben poco, visto che il sistema automatico si basa sulla comparazione tra la foto allegata alla documentazione per la pratica e la persona che si presenta fisicamente all'esame. Se la foto allegata al faldone, quella che viene scattata al momento della visita medica di idoneità, corrisponde alla fisionomia del sostituto, c'è poco da fare: visto che non c'è un controllo sull'identità attraverso la carta di identità o il passaporto, ecco che verrà stampata una patente con i dati pertinenti del titolare truffatore che conterrà la foto del sostituto, e a questo punto al truffatore occorrerà solo richiedere un duplicato e sostituire la foto “sbagliata” con la sua. La sostituzione della foto, al momento del duplicato, è tra l'altro obbligatoria e richiesta dalla stessa normativa, che impone di avere foto recenti e scattate non più di 6 mesi prima.
Il provvedimento di Servedio si rende dunque necessario per arginare questi fenomeni fraudolenti, in attesa di trovare soluzioni alternative meno laboriose.
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